lunedì 30 marzo 2015

Amore e Morte

Ho ricevuto l'invito a leggere e recensire Amore e morte, antologia di autori vari; lettura interessante e piacevole.
L'antologia, pubblicata da EEE (Edizioni Esordienti Ebook) è il frutto di un omonimo concorso organizzato da Il mondo dello scrittore che da anni si distingue lodevolmente nel dare spazio e promuovere autori esordienti, con la collaborazione della stessa casa editrice. 

Il tema, come si evince dal titolo, è molto impegnativo. Il conflitto tra Eros e Thanatos addirittura, argomento da sempre trattato dalla letteratura di ogni periodo storico... Per di più affrontato da scrittori esordienti o emergenti! Che però, tranne qualche eccezione se la cavano piuttosto bene. Anche quando la vicenda raccontata non brilla per originalità, c'è sempre personalità nel raccontarla, o uno stile di scrittura pregevole, o una sensibilità particolare che emerge.

 La maggioranza  sono racconti non di genere, dei restanti una buona percentuale ricade nella categoria del fantastico (horror, fantascienza, fantasy), c'è anche qualche incursione nell'ambientazione storica, stupisce un po' invece l'assenza di gialli o thriller. Tra gli elementi (luoghi) comuni, molto gettonato è l'incidente automobilistico (spesso con guidatore regolarmente ubriaco, come da copione). Un solo racconto riguarda una coppia non eterosessuale. L'antologia è ben curata, l'indice funzionale, la copertina d'effetto.


Il racconto che apre l'eBook, "Il cadavere elegante", di Tiziana Sartorati, trasforma il corpo di una donna disperata in un cadavere che sembra danzare beffandosi dei vivi, trasformati in passivi e inutili guardoni.

"Pezzi di gingerino" (Fabrizio Castellani) è un agghiacciante vendetta che si compie con estenuante lentezza; scritto molto bene, senza una virgola in più del necessario, rasenta la perfezione.

"Senza fine alcuna" di Daniela Cavone, è la storia di un amore interrotto dalla morte ma che in qualche modo sopravvive alla morte stessa. A volte basta un semplice specchio per incontrare, in qualche modo, di nuovo lo sguardo di chi si ama.

 "Tra la pioggia" di Manuela Chiarottino racconta di Marco e Matteo, di come un incidente, insieme all'intolleranza di chi li circonda, rischi di troncare la loro storia d'amore.

"Verso dove" di Andrea Tavernati, è un racconto complesso, "denso", sul ricordo, sull'arte di Piero della Francesca, sul senso della vita, sullla morte. Scritto con uno stile personale, maturo, a volte difficile da seguire, a volte sorprendente. Il finale è una riflessione molto interessante sulla vita (quella dell'io narrante, quella di tutti noi), senza ipocrite consolazioni, senza falsi moralismi.

In "Non startene al vento", Stella Stollo immagina l'incontro (realmente avvenuto) tra la poetessa russa  Anna Achmatova e Modigliani, a Parigi, pochi anni prima della Grande Guerra e la breve relazione che ne seguì; il clima di quegli anni è ritratto con maestria e l'intero racconto e attraversato da malinconia e da un forte senso di perdita.

"Il fantasma di un amore", un racconto di Monica Portiero, è un horror di stampo classico con una forte componente romance, come si può evincere anche dal titolo; sebbene non sempre lineare nella costruzione, ricorda per l'atmosfera, certi pregevoli sceneggiati che la RAI trasmetteva qualche decennio fa...

"Io resterò farfalla" di Roberta Andres è il racconto doloroso di una malattia inarrestabile e insieme di un rapporto speciale tra sorelle. Ricordi, squarci di vita, fotografie in bianco e nero e i colori dei vestiti del tempo, dimenticati negli armadi. Commovente.

Con "La carezza della neve", Luca Ranieri costruisce uno dei  racconti più convincenti della raccolta.: Trama e argomento (una gita in montagna, il tentativo di un padre di recuperare il rapporto con la figlia, l'incidente) non sono certo particolarmente originali, ma l'autore è abile a dosare suspence, descrizioni realistiche, sentimenti mai banali, elementi  di trascendenza. Il risultato è ottimo.

 Con "Non quando Esso vive" invece siamo nei dintorni della narrativa d'anticipazione. L'autrice, Annarita Petrino, immagina che i pazienti in coma possano interagire con i familiari mediante un ologramma generato da un computer. L'idea è interessante anche se nel proseguo del racconto i temi etici prendono il sopravvento appesantendo un po' la narrazione.

"Il racconto della montagna" (di Gianni Antonio Palumbo) è ambientato in epoca romana dalle parti del Vesuvio probabilmente. Molti i personaggi introdotti sin dalle prime righe e all'inizio non è facile orientarsi; la vicenda si snoda tra triangoli amorosi, figli illegittimi, giovani gladiatori, sogni premonitori. Stile aulico.

"La falsa porta" (Marilena Fonti) e "Un dolce fantasma" (Roberta Boscolo) affrontano un argomento simile, da punti di vista differenti; quello della scomparsa di una persona amata e di come tale scomparsa incide sulla vita di chi rimane. In entrambi abbiamo un colpo di scena finale ben congegnato e personaggi credibili. 

"La cenere e la sabbia" è un racconto scritto a quattro mani da di Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni. Questa volta siamo in pieno epic fantasy. Abbiamo una guerra in corso, una città contesa, una storia d'amore tra una dea e il signore degli elfi, un universo regolato dalle leggi contrapposte del caso e della necessità e molto altro. Abbastanza per un romanzo, tuttavia gli autori sono abili a sviluppare la vicenda in modo coerente e godibile, nonostante ci siano diversi salti temporali. Buono lo stile.

"Sogni ricorrenti" chiude l'antologia. Direi un horror psicologico, ben costruito e discretamente inquietante. I due autori, Alex Costa e Nicole Adami, raccontano la storia di un amore assoluto, di un matrimonio perfetto, che d'improvviso si scopre troppo assoluto, troppo perfetto. L'atmosfera è inquietante, la vicenda appassiona. Nulla da dire, una chiusura adeguata per un'antologia molto interessante.
In cartaceo e in formato elettronico

lunedì 23 marzo 2015

Come una bolla di sapone

Ogni anno, l'associazione svizzera "Dialogare" organizza un premio letterario omonimo il cui tema varia ogni volta e di solito è riassunto da una frase di poche parole. Nel 2014 l'incipit era domani? Non so... Il premio per il racconto vincitore è generoso se rapportato alla media dei premi italiani e ammonta a 2.000 Franchi svizzeri. Nel 2014 la partecipazione è stata particolarmente ampia, sfiorando, se non vado errato i 600 racconti. Il mio  è stato segnalato, insieme ad altri quattro. Lo potete scaricare gratuitamente, con tanto di motivazione, in pdf: Come una bolla di sapone 
"A 13 anni, Sandro, detto Briciola, vive l’esperienza di una grave malattia, in bilico fra percezione della realtà e fuga nella fantasia. Con acuta sensibilità e senza concessioni al patetismo, l’autore ricrea la struggente dimensione di un mondo a parte; dove un adolescente avverte la sua crescente fragilità. Di cui il gioco delle bolle di sapone rappresenta una metafora."

mercoledì 11 marzo 2015

Resurrezione: un "Into the wild" in salsa europea


Se avete visto Into the wild, il film, o letto il libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer, probabilmente amerete anche Resurrezione, di Pierluigi Tamanini
 
Il protagonista,  Efrem Kowalski, è un giovane lettone costretto a un lavoro alienante in un paese che non capisce. Una vita dura, senza distrazioni, monotona. Due soli amici, sordomuti e una passione senza fine per la scrittura. E, come McCandless, un'attrazione irresistibile per la natura e la vita all'aria aperta, che lo porta il giorno di Natale, a lasciare la sua casa e ad avventurarsi lungo i sentieri innevati  e affrontare senza adeguata preparazione le montagne austriache. L'analogia con Into the wild finisce qui, perché il finale è assolutamente imprevedibile, un vero colpo di scena, pure un poco spiazzante.

Scritto con uno stile essenziale, diretto, senza fronzoli, con descrizioni accurate che tuttavia non appesantiscono la narrazione, Resurrezione si legge tutto in un fiato. 

Pieluigi Tamanini è un autore indie, non si avvale dei servizi di alcuna casa editrice, preferisce autopubblicarsi. Non ho trovato evidenti errori di sintassi né refusi; il testo è pulito e ben formattato.
Inoltre ha messo ha disposizione il suo libro per il download in maniera assolutamente gratuita. Lo trovate su molti store, in formato mobi, per esempio (Amazon), oppure in pub o Pdf, su  (Smashwords)

martedì 3 marzo 2015

Ricordando il signor Spock








"Ecco perché amo la fantascienza. Mi piace leggerla e mi piace scriverla. Lo scrittore di sf non vede solo possibilità, ma estreme possibilità. Non è solo «cosa accadrebbe se», è un «mio dio, cosa accadrebbe se» frenetico e isterico. I marziani stanno sempre arrivando. L'unico calmo è mister Spock. Ecco perché mister Spock è diventato un oggetto di culto per noi: calma la nostra isteria. Bilancia la tendenza della gente della fantascienza a immaginare l'impossibile.

Kirk (frenetico): «Spock, l'Enterprise sta per esplodere!»
Spock (calmo): «negativo, Capitano, è solo saltato un fusibile».

Spock ha sempre ragione, anche quando ha torto. È il tono della voce, la ragionevolezza soprannaturale. Non è un uomo come noi, è un dio. Gli dei parlano in quel modo, noi ce ne rendiamo conto istintivamente. Ecco perché hanno preso Leonard Nimoy per narrare programmi televisivi pseudoscientifici. Nimoy può far apparire plausibile qualunque cosa. Possono essere alla ricerca di un bottone perduto o del cimitero degli elefanti, e Nimoy calmerà i nostri dubbi e le nostre paure. Lo vorrei come psicoterapeuta. Correrei da lui frenetico, pieno di tutte le mie paure isteriche, e lui le scaccerebbe:

Phil (isterico): «Leonard, il cielo sta crollando!»
Nimoy (calmo): «negativo, Phil, è solo saltato un fusibile». E io starei bene e la mia pressione sanguigna scenderebbe e potrei riprendere a lavorare sul romanzo per il quale sono in ritardo di tre anni sulla data di consegna."


 Philip K. Dick