domenica 14 maggio 2017

Una poesia erotica di Alda Merini

  

Il suo sperma bevuto dalle mie labbra era la comunione con la terra.

Bevevo con la mia magnifica esultanza guardando i suoi occhi neri che fuggivano come gazzelle.

E mai coltre fu più calda e lontana e mai fu più feroce
il piacere dentro la carne.

 
Ci spezzavamo in due come il timone di una nave che si era aperta per un lungo viaggio.

Avevamo con noi i viveri per molti anni ancora i baci e le speranze e non credevamo più in Dio perché eravamo felici.





(Alda Merini, tratto da Clinica dell’abbandono (Einaudi 2003), foto di Jean-Francois Depuis )