Il suo sperma bevuto dalle mie labbra era la comunione con la terra.
Bevevo con la mia magnifica esultanza guardando i suoi occhi neri che fuggivano come gazzelle.
E mai coltre fu più calda e lontana e mai fu più feroce
il piacere dentro la carne.
Ci spezzavamo in due come il timone di una nave che si era aperta per un lungo viaggio.
Avevamo con noi i viveri per molti anni ancora i baci e le speranze e non credevamo più in Dio perché eravamo felici.
Avevamo con noi i viveri per molti anni ancora i baci e le speranze e non credevamo più in Dio perché eravamo felici.
(Alda Merini, tratto da Clinica dell’abbandono (Einaudi 2003), foto di Jean-Francois Depuis )
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