venerdì 19 gennaio 2018

"Elogio dell’infanzia" di Peter Handke



Quando il bambino era bambino, camminava con le braccia ciondoloni, voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino, non sapeva di essere un bambino, per lui tutto aveva un’anima e tutte le anime erano un tutt’uno.

Quando il bambino era bambino non aveva opinioni su nulla, non aveva abitudini, sedeva spesso con le gambe incrociate e di colpo si metteva a correre, aveva un vortice tra i capelli e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino, era l’epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io, non c’ero prima di diventare, e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?



Quando il bambino era bambino, si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte, e con il cavolfiore bollito e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino, una volta si svegliò in un letto sconosciuto, e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso e adesso riesce appena a sospettarlo, non riusciva a immaginarsi il nulla e 0ggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino, giocava con entusiasmo e adesso è tutto immerso nella cosa come allora, soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.



Quando il bambino era bambino, per nutrirsi gli bastavano pane e mela ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino, le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere ed è ancora così, le noci fresche gli raspavano la lingua ed è ancora così, a ogni monte, sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta e in ogni città sentiva nostalgia per una città ancora più grande ed è ancora così, sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico, com’è ancora oggi, aveva timore davanti a ogni estraneo e continua ad averlo, aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino, lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia, che ancora continua a vibrare.

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